Originario dell'Asia, l’albero del nocciolo era già conosciuto nell'antica Roma dove le sue foglie e i suoi rami si regalavano come augurio di felicità, mentre in Germania era ritenuto un simbolo di fertilità. Per i druidi, sacerdoti degli antichi popoli celtici, il nocciolo rappresentava un albero sacro e diverse altre culture ne celebravano le proprietà miracolose. Il bastone di Mosè, le bacchette magiche, il caduceo, simbolo di Hermes e della Medicina, e persino i bastoncini rabdomanti: si dice che tutti questi fossero fatti di nocciolo.
Questo albero dal frutto gustoso trovò il suo habitat ideale nel bacino del Mediterraneo, per poi diffondersi particolarmente in Turchia, Spagna, Francia e naturalmente anche in Italia. Sul territorio italiano, vengono coltivate due varietà di nocciole: la nocciola allungata e quella tonda, di cui la varietà Tonda Gentile Trilobata è ritenuta la più pregiata.
Le migliori nocciole tonde arrivano dai territori delle Langhe, in provincia di Cuneo e Asti. Coltivate secondo regole ben precise, hanno una forma sferica con polpa tenera e fragrante. Nel 1993, alla Tonda Gentile delle Langhe è stata riconosciuta la certificazione IGP (Identificazione Geografica Protetta), attraverso la definizione più allargata di Nocciola Piemonte. La storia della nocciola in Piemonte è piuttosto recente: il territorio della Langa era, prima della II Guerra Mondiale, largamente dedicato alla produzione di foraggio, viticultura, cereali e frutta, mentre ai noccioleti erano riservati solo i terreni più ardui e scomodi da raggiungere. Al tempo, localmente si utilizzava l’olio di nocciole al posto di quello di oliva, perché meno costoso e più facile da reperire.
La successiva esplosione della coltivazione della nocciola in queste zone si deve all’ apertura, nel 1942, di una pasticceria con laboratorio presso il comune di Alba da parte di Pietro Ferrero, che scelse di utilizzare proprio le nocciole come ingrediente principale delle sue preparazioni, a causa dell’ abbondanza del prodotto e del suo costo, in quel periodo contenuto. La crescita esponenziale dell’ azienda dolciaria Ferrero, oggi un colosso di portata mondiale, ha sicuramente contribuito a incrementare lo sviluppo di noccioleti nelle terre di Bassa e Alta Langa.
Grazie agli artigiani del settore dolciario, pasticceri e gelatieri, negli anni successivi la Nocciola Piemonte IGP ha allargato il suo mercato fino alla Svizzera, grande produttrice di cioccolato, pur rimanendo un prodotto di nicchia fino agli anni 2000, quando le peripezie del settore vitivinicolo e zootecnico spinsero i piccoli imprenditori di questi due settori ad abbandonare vigneti e stalle per impiantare noccioleti, anche in zone piemontesi al di fuori dell’ area vocata d’ origine. Non tutti i coltivatori della Tonda Gentile nelle Langhe riuscirono a iscriversi al registro IGP alla sua apertura, ma la qualità del loro prodotto – la stessa cultivar – si ritrova oggi comunque sotto la denominazione Tonda Gentile Trilobata.
Purtroppo, l’allargamento della zona di produzione delle nocciole a tutta la Regione permise che, sotto l’egida della Nocciola Piemonte IGP, entrassero anche prodotti che, a causa del differente clima, della composizione del terreno e della suscettibilità alle malattie, si rivelassero di qualità inferiore: si è lavorato molto quindi per differenziare, all’interno del oramai ampliato marchio Nocciola Piemonte IGP, la Tonda Gentile delle Langhe.
Nocciola: Recentemente, tramite comunicato del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali del 19 settembre 2019, è stata approvata in via definitiva dall’Unione Europea la modifica al disciplinare Nocciola Piemonte IGP, con l’introduzione del nome “Langhe” per queste nocciole, coltivate esclusivamente in questo specifico areale. Si potranno quindi differenziare e fregiare dell’appellativo di “Nocciola Piemonte IGP delle Langhe” solamente nocciole, e prodotti ottenuti con le stesse, provenienti esclusivamente dalle terre di Bassa e Alta Langa, un riconoscimento alla qualità superiore del prodotto originario.
I frutti rotondi dei noccioli sono protetti da un guscio legnoso. La foglia dentata che avvolge il guscio si chiama brattea; il frutto, duro e compatto, è avvolto in una pellicola marroncina aderente al seme. Le nocciole mature, raccolte a fine estate e stoccate in silos a temperatura controllata, arrivano sul mercato in autunno. Per apprezzarne a pieno il gusto, le nocciole vanno consumate entro l'anno di raccolta e conservate in luogo fresco e asciutto. Sul mercato, si trovano intere con o senza guscio, tostate, in granella e anche in pasta: quest’ultima viene sempre più utilizzata dai gelatieri, in particolare quella di Nocciola Piemonte.
Le nocciole sono ottime in pasticceria come nei piatti salati, sia al naturale che tostate. Estremamente versatili, sono perfette per impanature, salse, come sughi per i primi piatti, ripieni per carne, pesce e verdure, nelle insalate e così via. Appartenenti alla famiglia della frutta secca oleosa, le nocciole sono ricche di acidi grassi insaturi, proteine, vitamine e sali minerali, possedendo quindi proprietà energetiche e remineralizzanti.
Il nocciolo viene piantato tra fine ottobre e inizio novembre, dopo un’accurata analisi sull’idoneità del terreno, quando il piantino è fermo, ovvero quando non sta germogliando ed ha perso tutte le foglie; l’importante è che il piantamento avvenga prima delle forti gelate. Una volta tolti i pulloni dal vivaio, nel giro di un paio di giorni bisogna subito impiantarli a terra affinché le radici non soffrano.
Solitamente, le piante sono poste ad una distanza di minimo 5 mt l’una dall’altra in direzione nord-sud, per garantire maggior spazio alla circolazione dei macchinari durante la raccolta dei frutti e per far sì che la pianta prenda più luce possibile tra i rami, cosicché le nocciole maturino bene e migliori l’impollinazione. Sempre per ottimizzare l’impollinazione, si ricorre anche al piantamento di varietà più tardive: in particolare, se ne piantano il 2-3% sul totale del noccioleto.
Nocciola: solitamente avviene tra metà agosto e fine settembre, quando nella Langa il caldo è più intenso rispetto agli altri mesi estivi. Le nocciole in guscio cadono quando sono mature; di conseguenza, se il terreno è già piuttosto asciutto e caldo, esse diventano molto secche dato il basso grado di umidità. Per esempio, il raccolto avvenuto nel 2011 era maturato ad inizio agosto: in quell’annata, aveva fatto molto caldo e le nocciole, oltre che profumatissime e gustose, erano anche più secche e quindi più soggette a rotture in fase di tostatura. Nelle annate normali, una volta a terra le nocciole vengono raccolte sperando però che non piova nei giorni di raccolta, altrimenti bisogna poi aspettare che il terreno asciughi. Lo scorrimento dell’acqua, dovuto agli appezzamenti quasi tutti in discesa, porta alla perdita sia numerica che qualitativa del prodotto. Tramite l’uso di varie tipologie di macchinari o ancora manualmente con rastrelli, le nocciole vengono portate in cascina e distese su cortili in cemento, di modo che asciughino bene al sole, oppure vengono immesse nei più moderni essiccatoi. Una volta fatto questo processo di essiccazione e dopo aver controllato che siano ben secche, si mettono o all’interno di sacchi, o in sacconi più grandi o ancora in cassoni di metallo: in ogni caso, non bisogna mai appoggiare il prodotto a terra, ma sempre su pedane, in modo che l’aria circoli sempre e non ci siano problemi di muffe.
Il nocciolo è una pianta arborea da frutto, riconoscibile dalla corteccia sul marrone-grigio e dalle
foglie ovali e seghettate ai margini. Appartiene alla famiglia delle Betulaceae, che comprende numerose specie diverse,
tra cui la più diffusa è sicuramente il nocciolo comune (Corylus avellana L., 1753).
Il frutto prodotto da questo albero è la nocciola, considerata come il „frutto della
felicità“ dati i suoi molteplici benefici e la sua versatilità culinaria. La vendita
di nocciole è piuttosto diffusa, in particolare nell’industria dolciaria in cui vengono
commercializzate come nocciole tostate o caramellate, granella di nocciole e anche in guscio.
In Italia esistono diverse qualità di Nocciola. Abbiamo la Nocciola Tonta Gentile Trilobata (in sigla TGT) e la Nocciola Piemonte IGP, entrambe coltivate nel Piemonte in particolare nella zona delle Langhe in Italia, vicino Alba nella provincia di Cuneo. Abbiamo inoltre, tra quelle italiane, la Nocciola Giffoni che viene coltivata nella provincia di Salerno, la Nocciola Romana prodotta nel Lazio ed infine la Nocciola Mortarella coltivata in Campania. Tra le varietà più diffuse in Italia, si ha sicuramente la nocciola Tonda Gentile del Piemonte.
Seme. Esso è commestibile, di colore chiaro, se spellato, e di consistenza croccante e gusto intenso.
Il fiore maschile del nocciolo è l’Amento.
La nocciola è un ottimo compromesso per piatti dolci e salati. I prodotti principali con ingrediente principale la nocciola ad esempio: i baci di dama, la torta di nocciole, il torrone, il gelato, i brutti e buoni, i tartufini, le nocciole zuccherate, la panna cotta, il salame dolce e la crema spalmabile. Se vogliamo citare alcuni piatti salati possiamo menzionare l’arrosto, il sugo per la pasta, le nocciole salate, l’insalata con Toma Piemontese e carne cruda.